La lista dei libri partecipanti alla II edizione del Premio Strega Poesia è stata diffusa in occasione della Giornata mondiale della Poesia.
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Premio Strega Poesia 2024: 144 LE opere iscritte al concorso
Il Comitato sceglierà la dozzina dello Strega Poesia
Ora sarà compito del Comitato scientifico – composto da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Valerio Magrelli, Melania G. Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi e Gian Mario Villalta – scegliere fra i 144 lavori i dodici libri da candidare ufficialmente. La dozzina del Premio Strega Poesia sarà divulgata il venerdì 5 aprile.
Ninnananna talamimamma: le cantilene poetiche di Anna Maria Farabbi
Il titolo, appena schioccato sulle labbra, evoca prontamente la lunga tradizione della “cantilena”, della rima baciata, della filastrocca chiamata a snodarsi in continui rimbalzi sonori, quasi fosse un ruscello nato solo per saltare sopra i sassi, canticchiare tra i ciottoli o mormorare beatamente in mezzo ai giunchi. Tuttavia Anna Maria Farabbi, autrice di Ninnananna talamimamma (Kaba in coedizione con Pièdimosca), confonde rapidamente le carte, muta le regole del gioco e come un abile funambolo o un destro giocoliere – a cui le sfere non sfuggono mai di mano, mai cadono rovinosamente a terra – apre per gli ascoltatori e le ascoltatrici nuovi panorami. Offre a chi legge altre inesplorate rotte.
Ninnananna talamimamma
Così ecco che proprio sotto i nostri occhi la lunga tradizione della cara, longeva filastrocca lascia cadere quel suo vecchio abito (adorabilmente polveroso) per abbracciare una piccola, grande metamorfosi ovvero una multimedialità che consenta l’uso di ogni forma d’arte, di ogni slancio creativo, di ogni moto propulsivo che vada incontro al mondo, alla vita, alla realtà nella sua intransigente e drammatica realtà.
Lo sguardo di Farabbi non indietreggia. Non distoglie mai la propria attenzione, ma scruta puntualmente e a fondo, desiderosa ogni volta di raccontare l’esistenza attraverso il canto fluido e assoluto della poesia.
Istruzioni per l’uso di Ninnananna talamimamma
Il libro, scritto per grandi e piccini (e che può essere ora ascoltato anche in QR code) trova nel saggio di Milena Nicolini Istruzioni per l’uso di Ninnananna talamimamma (Al3vie, marchio Kaba edizioni, sempre in coedizione con Pièdimosca) un impagabile compagno di viaggio. Un commentario largo e meticoloso. Una guida briosa e attenta tra le tante figure retoriche che arricchiscono, senza mai appesantirli, la voce e il racconto di Anna Maria Farabbi.
Una poesia di Anna Maria Farabbi
Per stuzzicare a questo punto il vostro appetito che ci auguriamo sia nel frattempo cresciuto a dismisura, vi lasciamo con alcuni versi presi (e come poteva essere diversamente?) da Ninnananna talamimamma.
Ore due
nella notte ninne nanne nascono da un giardino di pietre sonore
suonate dal vento san sperate dorme
io no il mare no
l’aria no maria lai no
il nastro che unisce le montagne per testimoniarle alla pace no
il filo che rammenda che cuce che ammaglia che scrive
sulla tela sul pc sulla lana sulle carte no
sciola che ha scolpito questa orchestra minerale
porta nel vento il suo giardino che va dove vuole e ride
ride mentre tu credi che ciò che non si vede non esiste
e che ogni creatura immobile sia silenzio e morte
I libri
Anna Maria Farabbi
Ninnananna talamimamma
Kaba / Pièdimosca, 2023
Milena Nicolini
Istruzioni per l’uso di Ninnananna Talamimamma
Alt3viE / Pièdimosca, 2023
Da ninnanna talamimamma di Anna Maria Farabbi
Dedico questo libro alla befana
perché è una femmina che offre la sua età, senza nasconderla, single, femminista, libera, nomade, attraversa i confini e i pregiudizi, non si fa condizionare dalle mode. Cavalca volando una scopa e la rivoluziona, cioè si serve di uno strumento domestico, prevalentemente usato dalle donne in casa, e lo fa diventare un mezzo volante. Non più chiusa tra quattro pareti a spazzare, la befana vola tra cieli, mari e terre, senza ubbidire a chi la vorrebbe casalinga, sedentaria, ubbidiente, domestica e servile…
Questo è uno dei suoi insegnamenti:
se ti senti separata sei sola
e tristemente singolare
ma se ti senti insieme alle altre creature del creato
diventi gioiosamente plurale
UN’OPERA CHE ACCOMPAGNA IL BELLISSIMO LAVORO IN POESIA DI ANNA MARIA FARABBI ninnananna talamimamma
Le bambine e i bambini, i ragazzi e le ragazze hanno verso il mondo e la vita una curiosità che si modella sull’incantesimo della prima volta, del primo sguardo, del primo nome. Un’originalità che si accompagna alla “maraviglia”, quella che grandi poeti conoscono nel sentire dell’infanzia e della poesia. Poi gli stereotipi del comune vedere capire giudicare incasellano gli stupori in forme dai margini precisi che servono per vivere con gli altri, condividere progetti e relazioni. Il mondo dei grandi. Ma ogni tanto, nella storia, gli schemi vengono rotti e nuove visioni del mondo cambiano gli occhiali e le cose. La poesia lo fa sempre. Ecco perché è importante porgere alle ragazze e ai ragazzi la poesia nella sua forma più ricca e complessa. Per mettersi, quindi, nella taglia adatta a bambini e bambine, a ragazzi e ragazze, non si deve proporre poesia minore, forme di lallazione in versi, abbassate cioè a maniere scadenti, retoriche, banali con intenti di falsa facilità. Così Anna Maria Farabbi ha pensato la poesia di ninnananna talamimamma: la postura più ‘bassa’ è solo per sentire “i fili dell’erba cantare”. Non si vuole, peraltro, sminuire il valore delle narrazioni in versi, delle filastrocche e opere simili, che raggiungono anche livelli letterari altissimi: per tutti, si pensi ai vertici di Gianni Rodari. È un genere diverso dalla poesia, adiacente, ma diverso. Più immediato forse, con propri specifici obiettivi pedagogici e conoscitivi. Dire che la poesia è altra cosa, non significa fare gradazioni di valore. Né separare in comparti stagnanti. La poesia ha bisogno di essere usata con le sue maniere, i suoi strumenti. Le bambine e i bambini, i ragazzi e le ragazze sono spontaneamente svelti a praticarne l’uso, diventano incredibilmente agili a muoversi nella naturale complessità della poesia. Hanno solo bisogno di cominciare col far di conto, come è stato per arrivare a risolvere i problemi e le equazioni. Con la poesia impareranno ad entrare nel miracolo della parola, che tocca le cose senza toccarle, che mette in relazione l’emozione e il pensiero interiori col mondo che sta fuori, che fa esistere qui, presente, ciò che è assente, da un’altra parte, o che non c’è affatto. Una parola sempre nuova.
Un importante ritorno nella nostra Collana Romanzi, quello dell’autrice Gabriella Bordoli che ha pubblicato con noi delle bellissime storie come Stelle e fari nella notte, Taci e la tutor, Poke storie qui si tratta di ragazzi veri.
Spesso i libri vogliono insegnare qualcosa: questo no.
Spesso un libro vuol spiegare qualcosa secondo un certo punto di vista: questo no.
Spesso i libri parlano di un passato lontano, molto lontano, o di oggi: questo no.
Spesso i libri rincorrono temi “caldi” propri del periodo in cui son scritti: questo no.
Quando è nato questo libro non c’erano gli smartphone, non c’era Instagram, i Tag. Ecco, se ci fossero stati i tag, questo racconto sarebbe andato sotto “formazione, adolescenza, crescita, emarginazione,” Ma i Tag non c’erano. Io dico solo che è una storia pericolosa, da leggere, da assaporare come una fiaba; come Cappuccetto Rosso, come Pinocchio… Ma mi sto allargando troppo!
In fondo questo libro vuole soltanto raccontare una storia, accaduta forse alcuni anni fa: in un anno, che non aveva niente di speciale, se non che giù, nella Piana, nevicava ancora in inverno e in autunno pioveva tanto. Non sono passati tantissimi anni da allora: io già c’ero.